Scannasurice – Teatro Vascello
SCANNASURICE
di Enzo Moscato
regia Carlo Cerciello
con Imma Villa
scene Roberto Crea
costumi Daniela Ciancio
suono Hubert Westkemper
musiche originali Paolo Coletta
disegno luci Cesare Accetta
produzione Elledieffe, Teatro Elicantropo
Premio Mario Mieli 2018 ad Imma Villa come Miglior interprete
Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2017 ad Imma Villa come Miglior interprete di
monologo
Premio della Critica (A.N. C. T.) 2015 come Miglior spettacolo
Premio Annibale Ruccello 2015
Premio PulcinellaMente 2015
Scannasurice è il testo che nel 1982 segnò il debutto di Enzo Moscato come autore e
interprete. Nel 2015 è stato messo in scena da Carlo Cerciello che ne ha affidato
l’interpretazione a una straordinaria Imma Villa (Premio Le Maschere 2017 e Premio Mieli
2018 come Migliore Interprete) ed è diventato negli anni un apprezzato piccolo “cult”. Si è
aggiudicato anche il Premio della Critica: Per essere sintesi preziosa ed evocativa tra un
testo – quello potente di Enzo Moscato, immagine di una città terremotata e fragile nelle
fondamenta della sua articolata struttura così come della sua identità –, un’interpretazione
poeticamente superba nella sua drammaticità – quella di Imma Villa, la cui maestria d’attrice
restituisce realismo e intensità al personaggio che interpreta con vibrante tensione –, e una
regia complessa e accurata – firmata Carlo Cerciello – in grado di valorizzare ogni sua
singola componente e, nella sua unitarietà, porsi quale virtuale luogo teatrale e reale, in cui
l’estetica si fonde con la recente storia napoletana […].
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Ambientato dopo il terremoto del 1980 a Napoli, Scannasurice è una sorta di discesa agli
“inferi”, di un personaggio dall’identità androgina, nell’ipogeo napoletano dove abita,
all’interno di una stamberga, tra gli elementi più arcani della napoletanità, in compagnia dei
topi – metafora dei napoletani stessi – e dei fantasmi delle leggende metropolitane
partenopee, dalla Bella ‘mbriana al Munaciello, tra spazzatura e oggetti simbolo della sua
condizione, alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e della sua
quotidianità terremotata, fisicamente e metafisicamente.
Il personaggio fa la vita, “batte”. E’, originariamente, un “femminiello” dei Quartieri Spagnoli
di Napoli, ma i femminielli di Enzo Moscato sono creature senza identità, quasi mitologiche.
Oltre l’identità sessuale, sono quasi magiche. Per questo ne è interprete un’attrice che del
personaggio esalta l’ambiguità e l’eccesso. In un dialetto lirico e suggestivo, la creatura a
metà tra l’osceno e il sublime distilla imprecazioni esilaranti, filastrocche popolari e antiche
memorie in un’alternanza di ritmi e di sonorità rendendo un testo ed uno spettacolo
propriamente caratterizzato dalla parola profondamente affascinante.
Cerciello coniuga qui i due finali scritti da Moscato in due momenti successivi: il primo nel
1982, il secondo, su impulso di Annibale Ruccello che ne fece la regia due anni dopo. Di
una morte simbolica comunque si tratta, nel segno di un pessimismo che lascia poche vie di
fuga.
Teatro Vascello via Giacinto Carini 78 Roma Monteverde
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Programma completo su: https://www.teatrovascello.it/
Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura
Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro
Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R.
Giovagnoli, 20,00152 Roma
Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere
da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno
Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro
Vascello. Oppure fermata della metro Cipro e Treno Metropolitano fino a Stazione
Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello